Marketplace di economia circolare



Marketplace di economia circolare

Un marketplace di economia circolare è prima di tutto un marketplace, ovvero una piattaforma che connette più acquirenti e più venditori. A differenza di un marketplace tradizionale, il marketplace di economia circolare si distingue per il fatto che i prodotti proposti in vendita o in acquisto sono prodotti di seconda mano. L’altra differenza notevole è che sulle piattaforme di economia circolare C2C, non è raro che la stessa persona possa avere sia il ruolo di venditore che quello di acquirente. Ad esempio, su Vinted.it, una persona può vendere un pantalone un giorno e acquistare un paio di scarpe il giorno successivo. Questo atipico funzionamento implica una gestione più complessa dei flussi di pagamento, che deve essere tenuta in considerazione.


Il settore dell’abbigliamento, soprattutto negli ultimi anni, è stato fortemente influenzato dall’economia circolare e da un maggiore interesse del consumatore verso la sostenibilità e il riciclo.


Secondo un report proposto dal reseller americano ThredUp, durante la pandemia si è registrato un aumento del 50% dello scambio e della vendita di capi usati.

E’ proprio in questo contesto che l’applicazione di Vinted, dedicata alla vendita e all’acquisto di capi di seconda mano, ha iniziato a riscuotere un fortissimo successo. E questo trend positivo è destinato ad aumentare ulteriormente nei prossimi anni.

Secondo ThredUp, entro il 2024 il giro d’affari dei capi di seconda mano raggiungerà quasi 64 miliardi di dollari di fatturato solo negli Stati Uniti.

Un futuro molto ottimistico per il vintage fashion, che arriverebbe addirittura a superare il fast fashion.


Ma come funziona Vinted e perché sta riscuotendo così tanto successo?


Cos’è Vinted, l’applicazione dedicata al riciclo


Nel 2008 Milda Mitkute, fondatrice dell’azienda, si rese conto di possedere troppi vestiti. Dovendo traslocare a breve, e non avendo il tempo di recarsi presso un classico “mercatino dell’usato”, chiese aiuto all’amico Justas Janauskas per vendere rapidamente i capi che non avrebbe potuto portarsi dietro.

«Mi stavo trasferendo dalla mia città, Kaunas, a Vilnius, per lavoro. Improvvisamente scoprii di avere centinaia di abiti che non usavo, e che non avrei mai potuto portare con me. Senza accorgermene, ero diventata una specie di accumulatrice seriale» ha commentato Milda, CEO di Vinted.

In poche ore, gli abiti in disuso di Milda erano in vetrina. Per far ciò, Justas Janauskas creò una semplice piattaforma di swapping.

Sicuramente nessuno si sarebbe mai aspettato il successo di questa idea. In pochi giorni, Milda e Justas vennero contattati da decine di emittenti televisive, giornali locali e radio, attirando l’attenzione di numerosi clienti.

In poco più di dieci anni, la piattaforma è riuscita ad inserirsi in 13 mercati distinti: Francia, Belgio, Germania, Spagna, Italia, Olanda, Austria, Polonia, Repubblica Ceca, Lituania, Lussemburgo, Regno Unito e USA.

Nel Maggio 2021, la start-up ha annunciato di aver chiuso un finanziamento pari a 250 milioni di euro, portando la capitalizzazione dell’azienda a quasi 3.5 miliardi di dollari.

Ad oggi, Vinted è uno dei più grandi marketplace internazionali C2C in Europa dedicato all’abbigliamento vintage e all’acquisto di oggetti di seconda mano. La piattaforma, infatti, vanta oltre 45 milioni di utenti registrati.


Come funziona Vinted


Vinted è una piattaforma, disponibile sia da destkop che da smartphone, che permette di acquistare e vendere capi di abbigliamento e oggetti di seconda mano in modo completamente sicuro.

Oltre ad essere una piattaforma di marketplace piuttosto efficace, Vinted consente l’interazione tra gli utenti, i quali possono comunicare tra di loro attraverso il servizio di messaggistica.


Ma come funziona Vinted?

Dopo aver creato il proprio account, è possibile mettere in vendita i propri capi di abbigliamento o i giocattoli di seconda mano che non si utilizzano più. E’ l’utente stesso a decidere il prezzo per ogni vestito caricato sul proprio profilo.

Proprio come in un vero mercatino delle pulci, gli utenti interessati possono decidere se accettare la tua proposta o rilanciare con una nuova offerta.

Dopo aver siglato un accordo, l’acquirente potrà decidere il metodo di spedizione e il punto di ritiro presso cui verrà inviato il pacco. Questa procedura si rivela particolarmente importante per la tutela dei dati personali e della privacy.

Dopo aver constatato le condizioni dell’articolo, il venditore riceverà il pagamento direttamente sul proprio account Vinted.

Ogni utente può ricevere e dare un feedback sull’esperienza di acquisto appena conclusa, proprio come se si trattasse di un negozio di abbigliamento sul web.


Il successo spiegato con l’economia circolare


Il caso di Vinted segna il cambiamento di rotta che sta investendo il mondo del fashion negli ultimi anni. Secondo il Circular Fasion Report, il mercato della moda possiede un valore potenziale di 5mila miliardi di dollari, corrispondente al 63% in più rispetto alla moda tradizionale.

Durante la pandemia, sempre più persone hanno intravvisto la possibilità di rimettere in circolazione abiti non più utilizzati.

Vinted, grazie al suo utilizzo semplice e al suo slogan intuitivo (“Non lo metti? Mettilo in vendita!”), ha aiutato ad introdurre anche in Italia il concetto di “economia circolare”.


A partire da Marzo 2020, 7 italiani su 10 hanno deciso di adoperare un sistema di compravendita di usato. Il “vintage” spopola soprattutto tra la Gen Z, guidati dalla possibilità di acquistare molto risparmiando. Anche i cosiddetti “Baby Boomers” sono molto attivi sull’applicazione, sensibili soprattutto all’aspetto ambientale del secondhand.


Milda Mitkute, fondatrice di Vinted, spiega così le prospettive future del secondhand business «Saremo sempre più nomadi, avremo bisogno di meno spazio e anche il concetto di proprietà ci sembrerà più labile».


28 marzo 2025
TikTok Shop arriva anche in Italia, che cos'è e come funziona
30 gennaio 2025
Che cosa sono i Burner Phone, come funzionano e in che modo possono proteggere la privacy degli utenti. La guida completa con tutto ciò che c’è bisogna sapere In Breve (TL;DR) I burner phone sono dispositivi economici e anonimi, spesso senza connessione a internet, usati per comunicazioni temporanee senza traccia digitale. Sono utili per privacy, viaggi o emergenze, ma hanno funzionalità limitate e un impatto ambientale elevato se non riciclati correttamente. Alternative più sostenibili includono SIM virtuali, app di messaggistica sicura e VPN per proteggere la privacy online​. In un contesto tecnologico dove l’iperconnettività è sempre più centrale nella vita delle persone, alcuni utenti sono alla ricerca di un modo per “sfuggire a questa sorveglianza digitale”. E uno degli strumenti più comuni per farlo è un Burner Phone, un telefono economico, spesso con una scheda usa e getta, che nell’immaginario collettivo viene associato ad attività illecite ma che, in realtà, rappresenta un sistema più comune di ciò che si crede per avere un po’ di privacy. Il nome deriva dall’idea di essere “bruciati”, ovvero utilizzati per un breve periodo e poi eliminati per garantire l’anonimato e ridurre al minimo la tracciabilità. Naturalmente, in questo articolo non si vogliono esplorare eventuali utilizzi illeciti di questa tecnologia, ma se ne vogliono esplorare i vantaggi per chi vuole un dispositivo da utilizzare senza il rischio di esporre i propri dati personali a occhi e orecchie indiscrete. Caratteristiche principali dei Burner Phone Pur essendo poco diffusi nel nostro paese, vale la pena approfondire l’argomento dei Burner Phone e delineare le loro caratteristiche principali. Si tratta, anzitutto, di device dal costo ridotto e, generalmente, si tratta di modelli base con funzionalità molto limitate rispetto agli smartphone moderni e per questo motivo decisamente più economici. Di solito, non c’è quasi mai una connessione a internet, e l’unica cosa che si può fare con un telefono del genere è chiamare o inviare SMS. I Burner Phone sono semplici, economici e sicuri e garantiscono agli utenti la riservatezza di cui hanno bisogno Inoltre, la maggior parte di questi telefoni utilizza schede SIM prepagate, consentendo agli utenti di effettuare chiamate e inviare messaggi senza dover fornire dati personali L’ultima caratteristica che, in effetti, è quella che da il nome alla categoria, è la loro facilità di eliminazione, una volta terminato l’utilizzo, il telefono può essere facilmente smaltito senza lasciare tracce significative delle attività svolte. A cosa servono i Burner Phone Come già anticipato nell’immaginario collettivo questi dispositivi vengono spesso associati a utilizzi illegali, i Burner Phone hanno numerose applicazioni legittime. Ad esempio, possono essere un ottimo sistema per proteggere la propria privacy, un tema centrale in un mondo in cui i dati personali sono costantemente raccolti e monitorati (legalmente, si intende) e utilizzati per marketing e altre tipologie di analisi. In questo senso, quindi, è chiaro che molte persone potrebbero scegliere un device del genere per mantenere una certa riservatezza nelle loro comunicazioni. Altra situazione piuttosto frequente è l’acquisto di un telefono del genere in un Paese straniero, in modo da evitare costi di roaming e avere accesso a un numero locale temporaneo da utilizzare in caso di emergenza. Generalmente sono associati ad attività temporanee, come chi si trova in un paese estero per poco tempo e ha bisogno di un numero di telefono Non è raro, inoltre, vedere dispositivi così quando si svolgono attività temporanee, come eventi o quando si svolgono delle azioni che richiedono la condivisione di un numero di telefono e, naturalmente, si vuole evitare di condividere il proprio recapito con troppe persone. Un caso limite può essere rappresentato dalle emergenze; i Burner Phone possono essere utilizzati come dispositivi di riserva in caso di emergenza, specialmente in situazioni in cui gli smartphone principali potrebbero non essere disponibili per ragioni diverse. Vantaggi e svantaggi di questi device Naturalmente esistono vantaggi e svantaggi dall’utilizzo di un Burner Phone. Il primo punto a favore è rappresentato dall’anonimato, dovuto essenzialmente all’assenza di contratti e l'utilizzo di SIM prepagate che garantisce un maggiore livello di riservatezza rispetto agli smartphone tradizionali. Il secondo vantaggio riguarda l’accessibilità: trattandosi di device molto economici e facili da reperire sono accessibili praticamente a chiunque. L’ultimo beneficio di un telefono del genere è la sicurezza: eliminare un Burner Phone riduce il rischio di furto di dati o tracciamento. Naturalmente ci sono anche degli svantaggi e il più importante è forse la presenza di funzionalità limitate con la maggior parte di questi dispositivi che non è compatibile applicazioni avanzate (spesso non è proprio compatibile con alcuna app), non ci sono fotocamere di qualità o connessioni Internet ad alta velocità. Sicuramente sono device sicuri ed economici, ma non hanno specifiche tecniche moderne e funzioni particolari Altra grande incognita è la durata breve, del resto essendo progettati per un uso temporaneo, la durata della batteria e la qualità dei materiali sono spesso inferiori rispetto agli smartphone standard, provocando rotture improvvise. Infine, non si può non considerare l’impatto ambientale di questi device che, visto il loro frequente smaltimento, può rappresentare un problema per il pianeta, soprattutto se non vengono riciclati correttamente. Alternative ai Burner Phone Per chi cerca anonimato e riservatezza ma preferisce non utilizzare dispositivi usa-e-getta, esistono alcune alternative. La prima è l’acquisto di una seconda SIM o di una eSIM con un numero Virtuale che, volendo, possono essere utilizzati temporaneamente per scopi specifici e poi, se necessario, abbandonati o cessati senza problemi. Altra alternativa è l’utilizzo di applicazioni di messaggistica sicure come Signal o Telegram che offrono opzioni di crittografia avanzata, pronte a tenere al sicuro qualsiasi informazione personale. Infine, per navigare in modo anonimo e proteggere i dati personali, l’utilizzo di una VPN può essere una soluzione più sostenibile rispetto all'acquisto di un Burner Phone e si può considerare altrettanto sicura.
Autore: Donato Giuseppe Pallotta 28 gennaio 2025
DeepSeek è un nuovo strumento di intelligenza artificiale, sviluppato in Cina, che rivoluziona il mercato. Altamente efficiente, scopriamo come funziona ✔️ DeepSeek è un assistente AI cinese basato sul modello DeepSeek-V3, altamente performante e gratuito, che consente ricerche approfondite sul web. Tuttavia, ha limitazioni come un archivio fermo a luglio 2024 e l'impossibilità di generare immagini. ✔️ La startup dietro DeepSeek ha sviluppato il modello con costi inferiori rispetto ai competitor, provocando un calo delle azioni di aziende come OpenAI e Meta, mettendo sotto pressione anche Nvidia nel settore AI. Il mondo dell’intelligenza artificiale è in continua evoluzione ed è caratterizzato dallo sviluppo e dal frequente lancio di nuovi strumenti, sempre più performanti ed efficaci. Nei giorni scorsi è arrivato DeepSeek, un nuovo modello di intelligenza artificiale sviluppato da una startup cinese che potrebbe rivoluzionare l’intero settore e che ha provocato un vero e proprio terremoto sulla Silicon Valley. DeepSeek, o meglio DeepSeek - V3, non solo è altamente performante, tanto quanto i modelli più noti delle aziende attualmente leader del settore, ma ha anche un costo nettamente inferiore. Ciò potrebbe portare a dei cambiamenti importanti e spingere altre realtà, tra cui OpenAI, a dover rivedere i propri business. Che cos’è DeepSeek e come funziona DeepSeek AI Assistant è l’assistente AI sviluppato dalla startup DeepSeek e basato sul modello di intelligenza artificiale opensource DeepSeek V3. È un assistente AI altamente performante, diventato in pochi giorni il diretto competitor di ChatGPT di OpenAI e di Gemini di Google. Basti pensare che è già tra le app più votate e scaricate dell’App Store di Apple negli Stati Uniti d’America. Un nuovo strumento, quindi, che fa tremare tutte le aziende che, almeno fino ad oggi, sono state considerate leader del settore. DeepSeek è completamente gratuito per gli utenti, senza la necessità di sottoscrivere abbonamenti per le funzionalità avanzate. Si può accedere a DeepSeek dal sito del servizio, collegandosi dal proprio browser preferito e indicando un indirizzo email o un numero di telefono e la propria password, o dall’applicazione ufficiale, disponibile sull’App Store di Apple e su Play Store di Google. È già disponibile in Italia. DeepSeek, attraverso l’interazione con il chatbot AI, permette di effettuare una ricerca dettagliata su internet e di ottenere informazioni su qualsiasi argomento si desideri. Presenta anche dei punti di debolezza rispetto ai competitor. Al momento non può generare immagini e si basa su un archivio aggiornato a luglio 2024. I risultati restituiti, pertanto, potrebbero non essere attuali. Dubbi, poi, sul livello di censura. Perchè DeepSeek è altamente competitivo La particolarità dell’assistente AI DeepSeek è che è basato sul modello DeepSeek-V3, sviluppato sempre dalla startup cinese. Questo modello non solo è altamente performante, ma ha richiesto costi di sviluppo e di addestramento nettamente inferiori rispetto ai suoi competitor. Mentre aziende statunitensi, in particolar modo dopo il lancio di ChatGPT nel 2022, hanno investito diversi miliardi di dollari per la corsa allo sviluppo dei loro strumenti AI. La startup cinese è invece riuscita ad ottenere gli stessi risultati, se non migliori, con investimenti di gran lunga inferiori. Ciò ha portato le realtà statunitensi a subire un duro colpo, con un crollo importante delle azioni. Tra le aziende maggiormente interessate, oltre a OpenAI, c’è Meta. Grandi conseguenze negative anche per Nvidia, che con i suoi chip è protagonista nel settore AI.
22 gennaio 2025
Vasche free-standing: un tocco di lusso per il tuo bagno
22 gennaio 2025
Molti utenti si sono lamentati quando hanno scoperto che i contenuti d’ora in poi avranno un formato rettangolare. Ora si trovano di fronte a due opzioni: o adattare i post alla nuova griglia oppure usare un trick. Quando questa mattina ho aperto Instagram ho notato qualcosa di strano. Il mio feed era diverso. I post quadrati che per anni hanno contraddistinto Instagram erano diventati rettangolari. Meta ha deciso di cambiare il formato della piattaforma, ora la griglia misura 4:5, dando un nuovo aspetto ai feed del social. È iniziato il roll out ma non per tutti gli account, la nuova griglia verrà lanciata gradualmente, è possibile che alcuni utenti vedano ancora i post quadrati, ma è solo questione di tempo. L'aggiornamento è una chiara indicazione verso griglie più verticali, in altre parole più simili a TikTok. L'impatto visivo è quello. Ma non stupisce, da anni Instagram guarda al concorrente cinese per prendere ispirazione, basti pensare ai reel e all'investimento sui contenuti video. L'ultimo formato adottato dalla piattaforma di Meta segue questa linea. Il rapporto 4:5 offre infatti un aspetto più cinematografico rispetto al classico formato quadrato che richiamava invece l'estetica delle polaroid. Perché gli utenti si stanno lamentando della nuova griglia Non tutti sono contenti della nuova griglia. Molti utenti si stanno già lamentando: "Ti rendi conto che io ci lavoro con Instagram? È da anni che faccio contenuti in base al feed!". Altri chiedono aiuto: "C'è un modo per ripristinarlo? Io avevo pubblicato i miei contenuti pensando al formato quadrato, come faccio?" Come far tornare quadrato il proprio feed Non c'è un modo per ripristinare il formato quadrato. Gli utenti quindi si trovano di fronte a due opzioni: o adattare i nuovi contenuti alla griglia rettangolare oppure usare un trick . È possibile infatti mantenere un'estetica quadrata , basta adattare la foto e sfruttare i bordi. Cliccando sui post già pubblicati comaprirà l'opzione modifica anteprima, selezionando "adatta" si potrà scegliere se tenere il formato rettangolare oppure far comparirà i bordi (neri o bianchi) nei laterali mancanti. In questo modo il feed tornerà quadrato.
17 gennaio 2025
Ma dove finiscono i pacchi non reclamati? Ecco il fenomeno del " blind sale " Ogni giorno, milioni di pacchi attraversano il mondo. Ma non tutti arrivano a destinazione. E quelli che rimangono senza un proprietario? La risposta arriva da una startup innovativa, King Colis, che ha trasformato i pacchi smarriti in un fenomeno sociale con le sue "blind sale". Un'idea semplice e intrigante: rivendere al buio i pacchi mai reclamati, offrendo agli acquirenti l’ebbrezza della sorpresa. Proprio in questi giorni, al centro commerciale Romaest, è in corso una di queste vendite misteriose, aperta fino al 19 gennaio. La formula è chiara: ci si mette in fila, si osservano i pacchi chiusi, li si annusa, li si tasta. Se si intuisce un potenziale affare, si punta: il costo varia da 1,99 euro all’etto per i pacchi generici a 2,79 euro per quelli provenienti da Amazon. Ma attenzione: il vero guadagno non sempre è nel contenuto. Spacchettare il misterioso bottino – l’ormai popolare unboxing sui social – è un trend che sta spopolando su piattaforme come Youtube, Instagram e TikTok, dove il fascino del pacco sconosciuto attira milioni di visualizzazioni. Per i content creator, quindi, l’acquisto diventa un'occasione di intrattenimento: anche un pacco meno interessante può generare spettacolo e interazioni. Prima che questo fenomeno esplodesse, la sorte dei pacchi smarriti era ben diversa. “Una volta rimborsati i destinatari, i pacchi venivano distrutti”, si legge sul sito di King Colis. Ora, invece, il riutilizzo è diventato un business. E non è il solo. Altre piattaforme, come Vinted, propongono mistery box a prezzi contenuti, mentre in città come Berlino spuntano distributori automatici che, con cifre dai 10 ai 50 euro, consegnano pacchi Amazon. Sarà un affare? Forse si o forse no. Ma il brivido di aprire un pacco dal contenuto sconosciuto trasforma ogni acquisto in un’avventura, un’esperienza che il classico shopping non può offrire. E per molti, questo basta a giustificare il prezzo del biglietto.
Autore: Donato Giuseppe Pallotta 23 dicembre 2024
L’intelligenza artificiale arriva su WhatsApp. OpenAI ha ufficialmente lanciato una versione gratuita del suo famoso chatbot, ChatGPT, integrata direttamente nell’app di messaggistica più usata al mondo. Con questa innovazione, gli utenti possono avviare una conversazione con l’IA semplicemente salvando il numero ufficiale del servizio. Come funziona ChatGPT su WhatsApp? La nuova funzionalità è stata introdotta nell’ambito dei “12 giorni di OpenAI,” una campagna di annunci che ha svelato nuove funzioni e strumenti legati all’intelligenza artificiale. Ora, oltre alle modalità desktop e app, è possibile utilizzare ChatGPT direttamente su WhatsApp, offrendo un accesso ancora più semplice e immediato per gli utenti di tutto il mondo, inclusa l’Italia. L’obiettivo principale di OpenAI è quello di ampliare la base di utenti, rendendo ChatGPT accessibile anche a chi non dispone di un account o di abbonamenti alle versioni avanzate. Questa versione su WhatsApp è gratuita e disponibile senza restrizioni legate all’abbonamento. Come installare ChatGPT su WhatsApp Seguire i passaggi per iniziare a usare ChatGPT su WhatsApp è davvero semplice. Ecco come fare: – Accedi al link ufficiale di ChatGPT per WhatsApp o aggiungi manualmente il numero: +1-800-242-8478. – Salva il numero nei contatti o inizia direttamente una chat senza salvarlo. – Invia un messaggio per avviare la conversazione. – Fissa la chat in alto per un accesso rapido. Cosa puoi fare con ChatGPT su WhatsApp Le possibilità sono molteplici e includono: – Richiesta di informazioni: su qualsiasi argomento, da consigli pratici a spiegazioni dettagliate. – Traduzioni: tra diverse lingue. – Scrittura personalizzata: genera testi scegliendo tono, lingua e target. – Giochi e quiz: per un’interazione divertente. – Conversazioni libere: su temi di interesse personale. Limitazioni e avvertenze Sebbene l’accesso sia gratuito, OpenAI ha posto alcune limitazioni: – Messaggi giornalieri: è previsto un limite al numero di messaggi inviabili al giorno, che potrebbe variare in base alla mole di dati processata. – Chiamate vocali: negli Stati Uniti è possibile telefonare al numero 1-800-CHATGPT per interagire con l’IA in modalità vocale per un massimo di 15 minuti al mese. Questa funzione non è ancora disponibile in Italia. Un passo avanti per l’intelligenza artificiale L’arrivo di ChatGPT su WhatsApp rappresenta un’importante evoluzione nell’accessibilità dell’intelligenza artificiale. Ora, con pochi semplici passaggi, chiunque può avere un assistente personale direttamente nella propria app di messaggistica preferita. Un’opportunità unica per esplorare le potenzialità di ChatGPT e integrarlo nella quotidianità.
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